Ciclisti sempre più ad alto rischio

01 set 2017 Incidenti
Come dimostrano le cifre in Germania, nel 2016 i ciclisti non hanno potuto beneficiare del trend generalmente positivo in termini di incidenti mortali. Ovviamente la Germania, insieme alla Francia, l’Italia, i Paesi Bassi e il Regno Unito, è uno degli Stati membri dell’UE, che dal 1991 ha registrato un forte calo del numero di ciclisti morti per strada, in parte fino al -60% Dal 2010, tuttavia, in diversi paesi questo sviluppo è rimasto più o meno a un livello invariato. Nel 2015 in UE sono morti complessivamente 2.100 utenti in bicicletta - circa l’8% di tutti gli incidenti stradali.
Un’ulteriore riduzione sarebbe eventualmente possibile se i ciclisti fossero aggiornati meglio sul codice stradale a cui devono fare riferimento o se le regole non fossero ignorate. Così, in uno studio Forsa pubblicato nel 2015 e commissionato dall’assicurazione CosmosDirekt, risulta che l’83% dei ciclisti tedeschi non sempre rispetta le regole del traffico. Il 14% degli intervistati ha ammesso di non rispettare sempre le regole e il 5% non rispetta le regole molto di frequente. Ma il dato più eclatante è che nella fascia di età tra i 18 e i 29 anni, solo l’1% dei ciclisti intervistati afierma di rispettare sempre le regole.
Come annunciato dal Ministero Federale dei Trasporti e delle Infrastrutture Digitali, così come dall’ADFC (Allgemeine Deutsche Fahrrad-Club), in Germania, in base alle norme di circolazione stradale, una delle regole più importanti all’interno delle norme principali è l’obbligo per i ciclisti di utilizzare un percorso ciclabile esplicitamente segnalato (segnale di percorso ciclistico di colore blu) - anche se sono dell’opinione che la carreggiata stradale saprebbe favorire una circolazione migliore. In caso di percorsi ciclopedonali separati, i ciclisti non devono ricorrere al marciapiede, nemmeno per sorpassare. Nei percorsi ciclopedonali comuni, invece, i ciclisti devono condividere il percorso stradale designato con i pedoni. I ciclisti non hanno precedenza, ma i pedoni devono lasciarli passare. I percorsi pedonali per i ciclisti sono ofi-limits, con l’eccezione delle persone che accompagnano i bambini in bicicletta fino all’età di otto anni. In caso di incidente, i tribunali danno quasi sempre l’unica responsabilità ai ciclisti sul marciapiede. Se non è segnalato un percorso ciclistico, i ciclisti sono autorizzati a utilizzare la carreggiata stradale. In questo caso, come sempre esiste l’obbligo di guida a destra - ovviamente a destra sul bordo stradale.
È importante sapere che solo i pedelec con una velocità massima di 25 km/h sono legalmente considerate biciclette. Per cui possono andare sulle piste ciclabili. Tuttavia, questo non vale per il più potente S-pedelec (supporto del motore fino a 45 km/h), che non rientrano nella categoria delle biciclette, bensì dei ciclomotori. L’E-bike - una sorta di motorino elettrico, che può essere accelerato mediante un motore fino a 25 km/h senza che il conducente spinga sui pedali - può essere guidato nei nuclei urbani soltanto sul percorso ciclabile se questi recano il marchio “E-Bikes frei”. Importante da notare: se il ciclista guida sulla carreggiata, deve attenersi alle segnalazioni del semaforo stradale. Se applicato uno speciale semaforo per ciclisti (schermo difiusore con il simbolo della bicicletta), i ciclisti sulla pista ciclabile devono attenersi a questo semaforo. Se il ciclista guida sulla pista ciclabile e non vi sono particolari segnali, ci si attiene alla segnaletica luminosa generale. Non importa se esiste l’obbligo di utilizzo della pista ciclabile. I segnali luminosi per pedoni non si applicano generalmente ai ciclisti.
In termini di alcool vale quanto segue: anche con un tasso alcolemico nel sangue di 0,3 si può essere passibili di azione penale e assumersi la responsabilità in un incidente. A partire dall’1,6 per mille, i ciclisti commettono un reato per incertezza di guida facilmente identificabile. Durante la guida in auto l’uso del cellulare è consentito solo con un viva voce.
E per quanto riguarda l’obbligo di indossare il casco per i ciclisti? In Germania, la legislazione non prevede per ora un obbligo di casco. Lo stesso vale, per Francia, Svizzera, Regno Unito, Italia, Polonia e Paesi Bassi. In Austria, Repubblica Ceca, Lituania, Croazia, Svezia, Slovenia, Slovacchia e Spagna, almeno i bambini e gli adolescenti devono indossare un casco da bicicletta. Per motivi di sicurezza, l’utilizzo del casco è in ogni caso aumentato, anche in considerazione del crescente utilizzo della pedelec. Ciò è raccomandato, tra l’altro, dal Consiglio tedesco per la Sicurezza Stradale. Per far sì che in futuro si passi dall’eccezione alla regola in merito al fatto di indossare un casco da bicicletta, i genitori sono invitati a dare il buon esempio.