“Connected cars” e la scurezza

04 apr 2016 Tecnologia dei veicoli
Per incrementare la sicurezza stradale, in futuro il collegamento intelligente e la digitalizzazione all’interno e all’esterno del veicolo avranno un ruolo sempre più predominante. Collegamento significa che i veicoli spesso sono in grado di comunicare tra di loro (Vehicle to Vehicle o V2V) come con l’infrastruttura (Vehicle to Infrastructure o V2I), vale a dire con i semafori o i sistemi di gui da del traffico. Riepilogando questa comunicazione anche cosiddetta comunicazione Car-to-X avvisa e informa il guidatore nel giro di pochissimi secondi sulle situazioni di pericolo lungo il suo percorso, anche se a lui non risultano anco-ra visibili. Nel corso di questa guida altamente o totalmente automatizzata, il veicolo in questi casi frenerebbe o cambierebbe corsia autonomamente per ovviare il punto di pericolo con la dovuta distanza, senza che il guidatore debba intervenire.
Per la messa a disposizione della connessione necessaria al caso, sono disponibili diverse tecnologie.
Tra cui per esempio:
  • le tecnologie standardizzate per tragitti brevi e scopi generali (BluetoothTM, Wi-Fi, Wireless Power, NFC ecc.);
  • le tecnologie sviluppate per la comunicazione tra veicoli (IEEE 802.11p, una comunicazione per tratti brevi simile alla Wi-Fi per V2V e V2I);
  • la trasmissione radio (GSM, UMTS, LTE e tutte le relative varianti).

TECNOLOGIE A CONFRONTO

L’introduzione del divieto di usare un telefono cellulare in mano alla guida di un’auto ha contribuito a diffondere la tecnologia Bluetooth, che consente di gestire le chiamate in entrata e in uscita tramite il quadro di strumenti e di collegare il segnale audio con il microfono del viva voce e l’altoparlante del veicolo. La standardizzazione ha rappresentato un vantaggio, perché il Bluetooth Special Interest Group ha sviluppato un profilo specifico per questa esigenza: il profilo viva voce HFP (Hands-Free Profile).
Wi-fi è la tecnica generalmente preferita e certificata per offrire i servizi di infotainment ai passeggeri di un veicolo. L’auto stessa è in grado di fungere da hotspot. Wireless power consente di caricare il cellulare, lo smartphone o altri apparecchi senza fili, senza l’intervento dell’utente e quindi senza distrarre il guidatore, laddove al contempo è garantita la continua disponibilità del dispositivo mobile alla comunicazione (nel veicolo tramite Bluetooth e con piena carica quando il guidatore scende dall’auto).
Il protocollo IEEE 802.11p, una tecnologia simile alla Wi-Fi, è stata sviluppata per consentire la connessione tra i veicoli e tra il veicolo e le infrastrutture. La strada è tuttavia ancora lunga fino a quando questa tecnologia sarà adottata su vasta scala dall’industria automobilistica, perché essa ha un senso se utilizzata ampiamente e se si attuano gli investimenti nell’infrastruttura stradale.
Le tecnologie radio sono a loro volta in merito al collegamento non solo una base importante per la comunicazione V2V e V2I, ma anche la chiave per il sistema di chiamata di emergenza a bordo dei veicoli eCall, che entro il 31 marzo 2018 dovrà essere installato a bordo di tutti i nuovi modelli di auto e veicoli commerciali leggeri omologati in tutta l’Unione Europea. Il sistema assicura la chiamata al servizio di emergenza in presenza di un incidente grave, anche se il guidatore o gli altri passeggeri non sono in grado di effettuare la chiamata di emergenza oppure di parlare. Secondo i dati del Parlamento Europeo, con la eCall si potrebbe ridurre il numero di morti su strada del 10% l’anno. L’infrastruttura necessaria deve essere messa a disposizione dagli Stati membro entro il 1 ottobre 2017.

LA GARANZIA DI CONNESSIONE È UNA PREMESSA FONDAMENTALE PER LA SICUREZZA

eCall è standardizzata per l’uso nelle reti 2G (GSM) o 3G (UMTS), tuttavia non nelle reti 4G (LTE), quando i gestori puntano già ora sul 4G e eseguono test per le futuri reti 5G. Le reti 2G hanno una buona copertura in Europa, ma saranno disattivate in un futuro prossimo. Le reti 3G dispongono già oggi di una buona copertura in Europa.
Oltre a ciò bisogna tenere conto anche della banda di frequenza. Almeno in Europa esistono più bande di frequenza usate per il 2G e il 3G. Ciò significa che un modem eCall deve supportare diverse bande di frequenza per garantire l’interazione con le reti mobili in tutta Europa. LTE o 4G è una rete mobile di nuova tecnologia appena introdotta dai gestori di rete. LTE è tuttavia una tecnologia Non-Voice dedicata unicamente alla trasmissione di dati.
La maggior parte degli utenti di smartphone vuole una trasmissione dati High-Speed; non è, però, consapevole che questa tecnologia non supporta le chiamate vocali. Le chiamate vocali sono oggi possibili solo se un telefono si “abbassa” autonomamente nella modalità 3G con una telefonata in arrivo oppure se l’utente attiva una chiamata. Tutto questo cambierà con l’introduzione della nuova tecnologia VoLTE, che alcuni gestori già testano e propongono. La garanzia che l’eCall funzioni non solo con i telefoni o moduli 2G oppure 3G, ma anche con i telefoni e moduli 4G deve essere pertanto assolutamente introdotta nei programmi di test per questi apparecchi.
In conclusione: le funzioni della maggior parte delle applicazioni legate a “Connected Cars” dipendono dalla comunicazione. Nel caso di applicazioni non legate alla sicurezza, una perdita della copertura di segnale non è critica - l’utente può facilmente stabilire se ha connessione o meno. Per i servizi o le applicazioni legati alla sicurezza come eCall, dovrebbero, però, scattare avvisi per informare l’utente sulla perdita di connessione. Inoltre, il sistema dovrebbe essere in grado di riprendere autonomamente la funzionalità non appena il segnale risulta nuovamente stabile.