Grandi differenze in tutto il mondo

01 giu 2017 Incidenti
L’evoluzione del numero di morti per incidenti stradali in molti paesi del mondo dimostra quali siano le grandi sfide associate per aumentare in maniera significativa la sicurezza sulla strada. Per esempio, mentre nell’UE nel 2016 è stato registrato ancora una volta un trend positivo, il numero di incidenti mortali negli Stati Uniti si è incrementato verso l’alto. Pertanto gli Stati Uniti sono oggi la nazione industrializzata con il più alto tasso di morti per incidenti stradali. L’adozione di misure è pertanto necessaria. Ma l’UE deve ancora intraprendere numerose azioni per raggiungere l’obiettivo dichiarato di dimezzare entro il 2020 il numero di morti per incidenti stradali rispetto al 2010.
Circa 25.500: questo il numero di persone che nel 2016, secondo i dati preliminari della Commissione europea negli Stati membri, hanno perso la vita nelle strade. Rispetto al 2015, questi dati rappresentano una diminuzione di 600 vittime, pertanto negli ultimi sei anni il numero di morti è diminuito del 19%. Il trend positivo degli ultimi anni è nel complesso soddisfacente, ma secondo le dichiarazioni da parte del commissario europeo per il settore dei trasporti Violeta Bulc, forse non è ancora abbastanza, affinché l’UE raggiunga l’obiettivo di dimezzare entro il 2020 il numero di morti sulle strade rispetto al 2010. In questo caso, tutte le parti interessate sono invitate a fare di più. Ciò varrebbe in particolare per le autorità nazionali e locali, le quali sono fortemente invitate a partecipare su base giornaliera all’attuazione delle norme e alla sensibilizzazione di tutti gli utenti della strada.

Pacchetto completo di provvedimento dell’ue

Secondo le sue indicazioni, l’UE ha già creato un quadro normativo generale con le disposizioni giuridiche e le raccomandazioni ?nalizzate al miglioramento della sicurezza stradale - ad esempio, attraverso l’introduzione dei requisiti minimi per la gestione della sicurezza delle reti transeuropee e le prescrizioni tecniche per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose. Inoltre, ha approvato la direttiva entrata in vigore nel maggio 2015 sull’esecuzione transfrontaliera delle normative in materia di circolazione, allo scopo di punire le infrazioni stradali commesse all’estero. E con la nuova normativa promulgata nell’aprile 2014 sulla prova di idoneità al traffico dei veicoli a motore, si prevede una riduzione del numero di incidenti causati da difetti tecnici.
Secondo la Commissione europea, nel 2015, con l’accordo per l’introduzione di nuove tecnologie salvavita, è stata costituita un’altra pietra miliare per la sicurezza stradale: infatti, dal marzo 2018 tutti i nuovi modelli di autovetture e veicoli commerciali leggeri verranno dotati di sistema eCall. In caso di grave incidente stradale, questo sistema si mette in contatto automaticamente un punto di chiamata d’emergenza costantemente presidiato, ad esempio, tramite il numero unico europeo di emergenza 112, che inoltra al servizio d’emergenza il luogo esatto del veicolo incidentato nonché le informazioni sulla presunta gravità dell’incidente. Con l’eCall, i tempi di attesa per l’arrivo dei servizi di emergenza nelle zone rurali dovrebbe ridursi fino al 50% e nelle aree urbane fino al 40%. Si prevede in seguito che ciò ridurrà il numero di morti di almeno il 4% e il numero di feriti gravi del 6%.

Livello di sicurezza analogo a livello dell’ue - con grandi differenze tra gli stati membri

A prescindere da ciò, secondo una scheda della commissione europea, le strade europee rimangono le più sicure al mondo: in termini di milione di abitanti, nel 2016 sono morti a causa di incidenti stradali 50 persone in tutta l’UE e 174 persone in tutto il mondo. Al contrario, vi sono grandi differenze tra i singoli Stati membri dell’UE. Nel 2016 la Svezia è il paese con il minor numero di incidenti mortali per milione di abitanti (27), seguita da Regno Unito (28), Paesi Bassi (33), Spagna (37), Danimarca (37) Germania (39) e Irlanda (40). Sul fondo di questa classifica troviamo Bulgaria (99), Romania (97), Lettonia (80) e Polonia da (79). Tra i paesi in cui il numero di morti è calato drasticamente nel 2015 e nel 2016 troviamo Lituania (22%), Lettonia (16%) e Repubblica Ceca sono (16%). Il 2016 è stato il secondo anno di fila in cui il numero di vittime di incidenti stradali per milione di abitanti non supera le 100 unità in uno qualsiasi degli Stati membri, per lo più questa percentuale è rimasta al di sotto delle 80 unità. Inoltre, quasi la metà degli Stati membri ha ottenuto il loro record migliore in assoluto in materia di sicurezza stradale dal 1965.
Per quanto riguarda le tipologie di strade, nel 2016 in tutta l’UE, c’è stata una media all’incirca dell’8% di decessi sulle autostrade, del 37% nelle aree urbane e del 55% sulle strade extraurbane. Il numero più elevato di vittime di incidenti stradali è costituito per il 46 percento da passeggeri di autovetture. Nell’insieme, gli utenti della strada più vulnerabili, come pedoni, ciclisti e motociclisti raggiungono la stessa proporzione e sono particolarmente vulnerabili soprattutto nelle aree urbane. Il 21% di tutti gli incidenti stradali è costituito da pedoni. La loro percentuale è andata lentamente in calo rispetto agli altri utenti della strada (dal 2010 dell’11% rispetto a un calo complessivo del 19%). L’8% di tutte le vittime di incidenti stradali nell’UE è costituito da ciclisti. I motociclisti, la cui protezione è altrettanto limitata nei casi di incidenti, costituiscono il 14% delle vittime. La diminuzione degli utenti stradali più vulnerabili e colpiti mortalmente era significativamente più bassa rispetto agli utenti della strada nel loro complesso.
Come accennato, lo sviluppo del numero di vittime degli incidenti stradali si ripresenta anche nel 2016 negli Stati membri dell’Unione europea con modalità molto diverse. Ad esempio, mentre in Germania, è stato registrato un calo delle vittime della strada del 7,3 percento rispetto all’anno precedente, interrompendo così il trend negativo degli ultimi due anni, in Francia la percentuale è rimasta relativamente costante con un aumento minimo dello 0,2% (da 3.461 a 3.469 morti). Tuttavia, questo si è tradotto per la Francia in un aumento per il terzo anno consecutivo. Gran parte degli incidenti con lesioni personali sono riconducibili a eccesso di velocità, guida in stato d’ebbrezza (soprattutto da parte dei conducenti più giovani, sia di sesso maschile che femminile), infrazione del codice stradale e distrazione. Con il 15% in più di incidenti mortali, il numero dei pedoni coinvolti è aumentato considerevolmente.
Anche in Spagna si denuncia un aumento del 2,5% da 1.130 a 1.160 morti sempre nel 2016. Al contrario, l’Italia è tra gli Stati membri dell’Unione europea che ha registrato un calo evidente dei decessi nel 2016. Secondo i dati preliminari, almeno nei primi sei mesi vi è stato un calo del 5 percento di vittime stradali rispetto al primo semestre dell’anno 2015.