I sistemi intelligenti di assistenza alla guida potrebbero salvare la vita ai bambini
Le cifre sono spaventose: nell’Unione europea negli ultimi dieci anni hanno perso la vita in incidenti stradali oltre 8.000 bambini fino a 14 anni di età; la metà delle vittime viaggiava in auto, un terzo era a piedi e il 13% andava in bicicletta al momento dell’incidente, come riferisce un rapporto del Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti (ETSC). La Svezia conta il numero più basso di bambini vittime di incidenti stradali, in Romania invece il numero di vittime è sette volte maggiore. Il dato positivo è che numerosi Paesi membri dell’UE hanno registrato una riduzione delle vittime di oltre il 10% – tra questi la Grecia, i Paesi Bassi, il Portogallo, la Spagna e il Regno Unito.
Ma rimane ancora molto da fare. L’ETSC invita pertanto con forza l’Unione europea a rendere obbligatoria l’installazione di serie di tecnologie di sicurezza come il sistema di adattamento intelligente della velocità o il sistema di assistenza alla frenata di emergenza con riconoscimento di pedoni e ciclisti. “Questi sistemi potrebbero essere fondamentali quanto la cintura di sicurezza per salvare la vita dei bambini” sottolinea Antonio Avenoso, direttore esecutivo dell’ETSC. Non è però sufficiente che siano offerte solo come optional.
Il rapporto evidenzia anche che il mancato uso dei seggiolini o l’uso e la regolazione non corretti dei seggiolini per i bambini possono rappresentare un serio problema. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i sistemi di ritenuta dei bambini installati e utilizzati in modo corretto riducono fino all’80% la probabilità di incidenti mortali. L’ETSC esorta inoltre gli stati membri dell’UE ad estendere l'adozione di zone con limite di 30 km/h nelle aree ad alta frequentazione di pedoni e ciclisti e in prossimità delle scuole.