Il tragitto da/verso la scuola: “taxi genitori” e indipendenza

25 apr 2019 Fattore Umano
Il caos del traffico mattutino di fronte alle scuole riscalda gli animi da anni. Soprattutto davanti alle scuole elementari, sembra di trovarsi in un alveare. Alcuni sondaggi hanno mostrato che, in media, oltre il 30% di tutti gli studenti della scuola primaria viene accompagnato in auto davanti all’edificio scolastico. Se le condizioni esterne sono sfavorevoli (infrastrutture a misura di bambino, lunga strada da percorrere fino alla scuola, mancanza di trasporto pubblico locale), la percentuale può essere ancora maggiore. L’argomento del “Taxi genitore” è di rilevanza internazionale. Secondo uno studio di Allianz Australia del 2018, due terzi dei genitori australiani trascorrono fino a otto ore alla settimana trasportando i propri figli. Dati simili sono anche riportati dalla Gran Bretagna. Secondo un sondaggio sulle abitudini di guida dei genitori condotto da TescoCars nel 2011, circa un terzo dei genitori trascorre fino a 50 ore al mese trasportando i propri figli a scuola e alle attività di svago.
Le ragioni per utilizzare alla propria auto come un taxi sono diverse. Da un lato, i cambiamenti sociali come la libera scelta della scuola e, quindi, tragitti casa-scuola prolungati, lavori diversi, più auto in famiglia o persino la ristrettezza dei tempi quotidiani favoriscono questa tendenza. Dall’altro, i genitori sono spesso preoccupati che possa accadere qualcosa ai loro figli. In un sondaggio condotto dall’ADAC sulla sicurezza stradale, una percentuale significativa di genitori, l’80%, ha dichiarato di nutrire preoccupazioni se i propri figli si recano alla scuola primaria da soli. Questi timori riguardano la sicurezza sociale (aggressioni fisiche, violenze, mobbing) come anche la sicurezza dei loro bambini sulla strada (alta densità di traffico, pericolo di incidenti stradali, situazioni di traffico troppo complesse nel tragitto verso la scuola). Sebbene queste paure siano comprensibili, fortunatamente stanno diventando sempre meno confermate nella realtà. La sicurezza stradale è costantemente migliorata nel corso degli anni grazie a una serie di attività. Molti genitori non sono assolutamente consapevoli del fatto che contribuiscono ad aumentare il traffico trasportando i propri figli nell’area scolastica, mettendo così in pericolo i bambini che invece percorrono il tragitto casa-scuola a piedi o in bicicletta.

Perchè conviene dimenticare l’auto

Senza dubbio ogni bambino deceduto o ferito è una terribile tragedia. Tuttavia, l’eccessiva cura di alcuni genitori, per i quali è stato coniato il termine “genitori elicottero”, ha pochissime conseguenze positive per i loro figli. Perché invece di aumentare la sicurezza, la costante disponibilità alla guida dei genitori promuove la crescente immobilità dei figli. I deficit che ne derivano influenzano il loro comportamento nel traffico, oltre ad avere conseguenze negative a livello di salute e ambiente sociale. A causa della inesperienza personale nel traffico stradale, i bambini costantemente trasportati in auto non si comportano in modo sicuro per strada. Mancano di formazione pratica, le loro abilità sono corrispondentemente inferiori, il che a sua volta comporta difficoltà nell’affrontare situazioni di traffico particolarmente complesse. Ciò diventa particolarmente evidente nell’uso della bici, per cui lo sviluppo delle competenze dovrebbe essere avviato il prima possibile, fin dall’età della scuola materna. Più tardi, specialmente dopo il 4° anno, tali competenze non maturano così facilmente, e ciò si riflette quindi, ad esempio, in deficit al momento della prova pratica di guida della bicicletta. In termini di salute, la mancanza di esercizio fisico è il punto di partenza per ulteriori problemi: obesità, complicazioni fisiche come il diabete e persino la degenerazione cognitiva portano, infine, a un maggior rischio di incidenti, accrescendo l’ansia dei genitori e attivando il bisogno di protezione.
L’autonomia nel tragitto da e verso la scuola ha un significato essenziale nel percorso compiuto dal bambino dall’accompagnamento all’indipendenza. Oltre all’esperienza immediata relativa al traffico, è responsabile inoltre di un effetto a livello di salute, sviluppo e apprendimento, dal momento che il movimento all’aria aperta favorisce la concentrazione, la vigilanza, l’equilibrio e la ricettività, ma in molti casi anche i contatti sociali e la comunicazione. Inoltre, si compie una scelta ecosostenibile limitando l’uso dell’auto.

Misure per promuovere l’accettazione

Per convincere i genitori a lasciare il “taxi” nel garage, si possono adottare diversi approcci. Ad esempio, lettere rivolte ai genitori o parole incoraggianti alle riunioni scolastiche finanche misure repressive da parte dell’ufficio della Cancelleria o delle forze di polizia mirano a contribuire a un cambiamento nei comportamenti, spesso solo con un moderato successo. Molto più significativa è la combinazione di misure infrastrutturali e pedagogiche. Per prima cosa, tragitti casa-scuola adattati alle competenze e che consentono di commettere un errore sono il prerequisito per una maggiore accettazione di una mobilità indipendente. Inoltre, è importante consolidare un programma di mobilità scolastica per aumentare le competenze nel traffico degli studenti. Il lavoro concettuale dovrebbe essere svolto in un gruppo interdisciplinare a scuola, in cui genitori, amministrazione pubblica e forze di polizia, ad esempio, collaborano nella creazione di programmi scolastici o nell’implementazione di misure per l’educazione stradale. Ultimo ma non meno importante, i bambini devono essere motivati a parlare con i propri genitori, convincendoli dell’importanza della loro autonomia. Perché spesso questo è esattamente il desiderio di ogni bambino.