La Commissione europea si impegna a favore dell'impiego più diffuso di sistemi di assistenza alla guida

03 feb 2017 Notizie e campagne
La Commissione europea si impegna a favore dell'impiego più diffuso di sistemi di assistenza alla guida, o della possibilità di rendere la loro installazione obbligatoria negli anni a venire, alla luce del fatto che le tecnologie delle automobili e, più precisamente, quelle inerenti alla sicurezza attiva hanno contribuito e contribuiscono ad accrescere la sicurezza stradale. È quanto emerge dal rapporto della Commissione inviato al Parlamento e al Consiglio dell'UE ("Salvare vite umane: migliorare la sicurezza dei veicoli nell'UE").
Sono state individuate quattro principali aree di intervento con 19 misure specifiche per accrescere la sicurezza dei veicoli. L'area più importante riguarda le misure di sicurezza attiva, le quali permettono di evitare del tutto gli incidenti, invece di mitigarne solamente gli effetti. Sono considerate misure di sicurezza attiva la frenata automatica di emergenza, la regolazione intelligente della velocità, l'assistenza al mantenimento della corsia e il monitoraggio della distrazione e della sonnolenza del conducente.
Le misure di sicurezza passiva per ridurre le conseguenze degli incidenti sono gli indicatori di frenata di emergenza (luci di arresto lampeggianti), i dispositivi che ricordano di allacciare la cintura di sicurezza, le prove d'urto frontali, le prove d'urto laterali, le prove d'urto posteriori, la standardizzazione dell'interfaccia di dispositivi di tipo alcolock, i registratori di dati in caso di incidente e il controllo della pressione degli pneumatici.
Le misure in esame per migliorare la sicurezza di autocarri e autobus sono l'introduzione o il miglioramento del design della parte anteriore e della visione diretta, della protezione antincastro posteriore di rimorchi e camion (paraurti posteriore), della protezione laterale (profili di contenimento) e della sicurezza antincendio per gli autobus.
Per la sicurezza di pedoni e ciclisti sono infine previste le seguenti misure: introduzione del rilevamento di ciclisti e pedoni (collegato ai dispositivi di frenata di emergenza automatica), della protezione antiurto per la testa sui montanti A e sul parabrezza anteriore e del rilevamento in retromarcia di persone dietro i veicoli.
Nel suo rapporto, la Commissione europea invita inoltre a migliorare la disponibilità di dati accurati e fondati sugli incidenti che avvengono sul territorio dell'UE. In tali dati la Commissione vede la premessa fondamentale per elaborare e monitorare la politica per la sicurezza stradale nell'UE. A livello concreto, i dati sono necessari per poter valutare i risultati in termini di sicurezza stradale e dei veicoli e sostenere lo sviluppo di ulteriori misure.