L’uso dell’hoverboard permette di essere più veloci dei pedoni, ma altrettanto più indifesi
A Hollywood negli anni ‘80, il cosiddetto hoverboard era ancora un sogno riservato al futuro: Michael J. Fox lo utilizzava nel grande classico “Ritorno al futuro”. Oggi, i veicoli elettrici monoasse autobilanciati funzionano davvero, anche se non fluttuano, e sono particolarmente apprezzati da bambini e adolescenti. A differenza dell’ormai conosciuto segway, tuttavia, queste board non dispongono di un “timone direzionale”. Il movimento delle ruote è controllato solamente da due motori elettrici che si attivano spostando il peso dei piedi.
Ma i rischi degli hoverboard sono, a differenza che a Hollywood, una realtà. Questo è sottolineato dal crash test condotto da DEKRA: un’auto si è scontrata a circa 40 km/h con il manichino sull’hoverboard, che è stato scagliato a 18,8 metri. Un incidente reale avrebbe provocato gravi lesioni. Proprio come per i pedoni, i conducenti di hoverboard non sono protetti nel traffico e rischiano moltissimo in caso collisione con le auto, ad esempio. A velocità fino a 20 km/h, tuttavia, un hoverboard viaggia molto più velocemente di un pedone. Poiché gli automobilisti di solito non se lo aspettano, le situazioni critiche sono inevitabili. Persino le collisioni tra i conducenti di hoverboard e pedoni possono avere conseguenze dolorose. In Germania è attualmente in vigore un regolamento sui piccoli veicoli elettrici per regolamentare le aree di utilizzo (carreggiata, piste ciclabili o anche marciapiede) e la relativa velocità di veicoli con motore elettrico con o senza timone o barra di supporto, come scooter elettrici e hoverboard. Attualmente, è proibito l’utilizzo su strade pubbliche. La regolamentazione dovrebbe fornire chiarezza in merito a questo punto e alla questione dell’obbligo di autorizzazione. Altri paesi dell’UE come Francia, Finlandia, Belgio e Danimarca consentono l’uso di piccoli veicoli elettrici con una velocità massima di 20 km/h, altrimenti sono equiparati a biciclette o pedelec in termini giuridici.